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Lo I.A.C.P. e l'ambiente urbano: una nuova sfida.

Gli anni '90 appartengono senza dubbio alla piena maturità dell'Istituto; anni testimoni del suo ruolo sempre più evoluto e della sua capacità di proporsi come "attore" in grado di incidere non solo sulla qualità del singolo alloggio o fabbricato ma, più complessivamente, sulla qualità di vita di ampi strati di popolazione, attraverso interventi di riqualificazione urbana di ampio respiro. Sono gli anni del recupero dei due quartieri di Foro Boario e Barco (quest'ultimo ancora in corso), aree edificate come zone suburbane negli anni '40 e successivamente incorporate nel tessuto urbano durante la sua progressiva espansione, rispettivamente, lungo la direttrice a sud ed a nord della città. Aree caratterizzate da bassa densità abitativa, da tipologie costruttive vetuste e da una forte presenza di micro abusivismo edilizio che nel tempo ne avevano accentuato il degrado materiale e sociale.

Gli anni '90 sono anche quelli che vedono gli importanti interventi nell'area dell'ex Atam (l'Azienda trasposti municipale) ed il suo collegamento pedonale e ciclabile con il Centro Storico di Ferrara, insieme alla costruzione, nella medesima area, di uno studentato (premiato nel 2003 da Federcasa come progetto altamente innovativo). La capacità di esprimere un approccio "organico" alla soluzione delle problematiche connesse al recupero di aree dismesse o degradate trova ulteriore esemplificazione nel capoluogo del Comune di Comacchio, e più precisamente nei comparti di Via Spina, San Carlo e Sant'Agostino (questi ultimi ancora in corso di realizzazione).