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Il periodo pre bellico e gli anni della guerra (1923 - 1945)

I primi quindici anni di attività furono concentrati esclusivamente nel capoluogo di Ferrara, essendo l'allora Istituto Autonomo una realtà a dimensione esclusivamente comunale. L'ambito operativo assunse dimensione provinciale solo nel 1938, proprio alla vigilia dello scoppio del secondo conflitto mondiale. Infatti, giusto in quell'anno avveniva la trasformazione in Istituto Autonomo per le Case Popolari della Provincia di Ferrara, sulla scorta di quanto disposto dall'art. 35 del Testo Unico datato 28 aprile 1938.

Al momento dell'entrata in guerra del nostro Paese, il patrimonio dell'Istituto risultava quindi costituito, complessivamente, dalla sede "storica" di Corso Isonzo n° 10 e da 725 alloggi, sparsi in città oltre che nell'intera Provincia e distribuiti in: 53 fabbricati in Ferrara, 54 casette al Barco e 50 casette al Foro Boario (non ancora tutte ultimate al termine del conflitto), 5 case a Cento, 7 a Comacchio, 4 a Copparo, 3 a Mesola, 3 a Poggiorenatico e 15 a Tresigallo.


Planimetria del "Villaggio degli operai della Zona Industriale", pubblicata con grande enfasi da "Il Resto del Carlino" del 12 settembre 1942 nelle Cronache Ferraresi.


Primi edifici realizzati nel Villaggio Industriale al Barco durante il periodo bellico










Al termine del conflitto, la situazione generalizzata di prostrazione economica e materiale segnava drammaticamente anche la nostra Provincia. Tuttavia, proprio questa condizione di grande criticità rappresentò per l'allora Istituto Autonomo un vivissimo stimolo per operare ancora più in profondità nel tessuto economico locale. Fu dunque nel secondo dopoguerra che l'Istituto assunse proporzioni più vaste e si inserì in modo tangibile nel settore dell'edilizia economica e popolare.


Fabbricato in C.so Isonzo angolo Via Cassoli 1920-1930